#DistantiMaUniti Rachele Sangiuliano
Si vince insieme questa partita. “Nella squadra si dividono le fatiche ma si moltiplicano i successi. E’ fondamentale che ognuno copra il proprio ruolo per raggiungere l’obiettivo comune”. Parola di Rachele Sangiuliano, ex pallavolista e campionessa del mondo nel 2002. Conquistata prima dal nuoto e poi dalla pallavolo, Rachele ha imparato quanto la forza del gruppo possa portare a risultati eccezionali, come quel magico oro a Berlino con l’Italvolley, ma anche come l’aiuto di altre persone ti possa sollevare in periodi complicati e difficili della vita.
In queste settimane sempre più spesso ci rendiamo conto di come il nostro comportamento o quello di altri possano influire sul futuro di molti. Di tutti. Ci sentiamo legati, uniti, in una partita in cui tutti dobbiamo impegnarci al meglio delle nostre capacità. Ognuno rispettando e onorando il proprio ruolo. Ognuno con la propria inderogabile e indifferibile responsabilità. Rachele ci racconta come questo spirito di coesione, così determinante nella pallavolo, possa aiutarci anche in un momento tanto difficile.
Come gestire la difficoltà di questo momento?
Lo sport mi ha insegnato che dobbiamo avere tanta disciplina e in questo momento mi affido a questa. Cerco di non abbandonare le mie abitudini, di tenerle per quanto possibile simili a prima e di stabilirne anche delle nuove. Nella mia carriera da pallavolista ho affrontato molti momenti duri, ma quando fai uno sport di squadra sei consapevole che quello che fai condiziona anche quello che fanno gli altri e di conseguenza l’obiettivo della squadra. Ora dobbiamo pensare solo a fare bene il nostro ruolo e comportarci nel modo corretto. La mia squadra ora è il mio paese. In questi giorni ci saranno cadute e momenti di sconforto. Alle situazioni di difficoltà dentro casa si aggiungeranno anche quelle che affronteremo in futuro, nel momento in cui potremo uscire. Sappiamo che non finirà tutto con la fine della quarantena, perché dopo ci vorrà molto per ripartire. Per questo dobbiamo usare questo periodo per prepararci e creare un buon equilibrio fisico e mentale.
Come poter fare dei programmi e con quale mind setting?
In questo periodo mi pongo degli obiettivi a breve termine. Ragiono di settimana in settimana. Al momento però non sono un’atleta professionista. Per gli atleti agonisiti è diverso perché tutta la preparazione viene fatta con una data di scadenza e non averne una può sballare allenamenti e condizione. In sport di squadra come la pallavolo è ancora più complicato. Quello che si può fare è migliorare aspetti tecnici individuali, lavorare su determinate situazioni. Nella mia settimana vario molto con allenamenti di bike in casa, workout, pilates. Prima di iniziare a correre facevo yoga, ora posso riprendere ed è un obiettivo che mi sono prefissata, come reinserire nel mio training la meditazione. Sarà ancora lunga e dobbiamo aggrapparci a qualcosa, con piccole notizie positive e piccoli obiettivi ogni giorno.
Come stai gestendo il restare in casa?
Prima della quarantena passavo più serie fuori, senza contare i pranzi di lavoro o le colazioni. Ho pensato così di approfittare di questo momenti per cucinare io. Ho preparato per la prima volta una pizza a casa. Non lo avevo mai fatto. Ho un sacco di amiche foodblogger che mi passavano ricette e mi sono messa a cucinare torte e dolci. Dopo i primi giorni di entusiasmo però mi sono resa conto che stavo assumendo un carico eccessivo di zuccheri e mi è sembrato un po’ un controsenso. La cosa importante adesso è stare in salute. Ho deciso quindi di adottare delle tecninche alimentari seguendo i consigli del nutrizionista e di dedicare de settimane a prendermi cura del mio corpo. Ho approfittato di questo tempo per disintossicarmi dai comfort food, dalla voglia di carboidrati e dolci. Ho coinvolto anche il mio compagno, così se lo facciamo in due la fatica è dimezzata.
Ci diresti una cosa positiva che hai riscoperto in questo periodo?
Ho riscoperto di apprezzare il fatto di stare a casa. Posso prendermi cura dei miei spazi. Non ho mai pulito così tanto in vita mia. Quando stirerò saremo davvero arrivati alla frutta. Ho riscoperto inoltre i rapporti interpersonali. Siamo sempre incollati allo smartphone, a tutte le ore. Spero che quando tutto questo finirà presteremo attenzione alle persone che abbiamo di fronte, ne sentiremo il calore, apprezzeremo di più un abbraccio, una stretta di mano. Poi ben venga la tecnologia che ora ci permette di essere connessi, magari anche di allenarci e condividere le cose con persone distanti. E’ importante riuscire a portare conforto e distrarre le persone che in questo momento si sono trovate da sole. Mi sembra si stia creando un forte senso di appartenenza, qualcosa che avevo visto spesso solo nel calcio. Spero che questo senso di unità rimanga anche dopo.
Fai un incoraggiamento a tutti gli atleti che ci seguono
Lo sport ci ha insegnato che i momenti di difficoltà si superano. In questo momento abbiamo un obiettivo ben chiaro e sappiamo cosa dobbiamo fare. Dobbiamo essere una squadra, pensare che quello che facciamo può andare a beneficio o discapito di noi stessi, ma anche degli altri. Non scarichiamo la responsabilità. Nella pallavolo non puoi fare punto se non hai il supporto dei compagni. Questo è il momento di fare punto tutti quanti insieme. Abbiamo questa capacità. Come diceva il mio coach, quando siamo allo stremo dobbiamo raschiare il barile. Penso che questo sia il momento.